Il ministro Costa pensiona il Sistri, in arrivo nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti
Il Sistri, acronimo di sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, va superato. Parola del ministro dell'Ambiente Sergio Costa in una intervista apparsa sul portale news di Tiscali[1]. «Il codice penale punisce i trafficanti illegali di rifiuti. E l’autorità giudiziaria e la magistratura lavorano per prevenire e reprimere questi traffici criminali. Per quello che mi riguarda, da ministro, credo che vada ripensato il sistema di controllo ambientale dei rifiuti. Si chiama Sistri, ed è in vigore da una decina di anni. In sostanza una scatoletta nera applicata sotto i tir e i mezzi di trasporto dei rifiuti tracciano i percorsi dei mezzi. Dobbiamo riconoscere che Sistri non ha funzionato. Non si tratta di migliorarlo ma di mandarlo in pensione. Entro la prossima primavera entrerà in funzione un nuovo sistema di tracciabilità dei 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che si movimentano in Italia». Quello che accadrà lo ha fatto intendere lo stesso ministro: saranno utilizzati mezzi dotati di gps e rilevatori satellitari che andranno messi in rete. Il Sistri era nato su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per permettere l'informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania. Si tratta di un sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti del quale l’ Arma dei Carabinieri gestisce i processi ed i flussi di informazioni in esso contenuti. «Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la filiera – veniva presentato il sistema nel sito ufficiale[2] - viene pienamente ricondotto nel Sistri il trasporto intermodale e posta particolare enfasi alla fase finale di smaltimento dei rifiuti, con l’utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche. Il Sistri costituisce, quindi, strumento ottimale di una nuova strategia volta a garantire un maggior controllo della movimentazione dei rifiuti speciali. Con il Sistri lo Stato intende dare, inoltre, un segnale forte di cambiamento nel modo di gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali. Da un sistema cartaceo - imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) - si passa a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di semplificare le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e, dall’altro, di gestire in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza. L’iniziativa si inserisce così anche nell’ambito dell’azione di politica economica che da tempo lo Stato e le Regioni stanno portando avanti nel campo della semplificazione normativa, dell’efficientamento della Pubblica Amministrazione e della riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese». Nella presentazione ufficiale del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, erano stati utilizzati toni trionfalistici: «I vantaggi per lo Stato, derivanti dall’applicazione del Sistri, saranno quindi molteplici in termini di legalità, prevenzione, trasparenza, efficienza, semplificazione normativa, modernizzazione. Benefici ricadranno anche sul sistema delle imprese. Una più corretta gestione dei rifiuti avrà, infatti, vantaggi sia in termini di riduzione del danno ambientale, sia di eliminazione di forme di concorrenza sleale tra imprese, con un impatto positivo per tutte quelle che, pur sopportando costi maggiori, operano nel rispetto delle regole».
Purtroppo occorre rivelare che di questi benefici se ne sono visti pochi. Il Sistri ha rappresentato ulteriori costi per le aziende senza arrivare ad alcun tipo di sensibile efficienza e miglioramento in materia di tracciabilità dei rifiuti. Dunque ben vengano gli auspici del ministro Costa ed una revisione totale di questo sistema, purché non rappresenti ulteriori fonti di spesa per le aziende e finalmente si riescano a raggiungere gli obiettivi prefissati.