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30 agosto, 2018

Emergenza rifiuti a Roma ed in Sicilia: mancano gli impianti

Da Roma alla Sicilia sono state settimane molto difficili sul fronte dei rifiuti.  L'ufficio d'igiene dell'Asp n.2 di Caltanissetta è intervenuto più volte dichiarando l'esistenza di una emergenza igienica in città e inducendo il sindaco ad emettere in due occasioni una ordinanza di rimozione straordinaria dei cumuli di spazzatura. La prima volta lo smaltimento è avvenuto. La seconda volta invece il provvedimento sarebbe rimasto bloccato nei cassetti dei dirigenti comunali, suscitando l'ira dello stesso primo cittadino.

Questo contenzioso che si trascina ormai da 5 mesi, con l'arrivo del caldo torrido, ha reso Gela e le sue periferie una vera e propria "bomba" ecologica. Situazione molto delicata anche a Mazara del Vallo con circa 500 tonnellate di rifiuti sparsi nel territorio e non trasferibili subito in discarica. Il sindaco ha dato disposizione agli uffici di predisporre ogni atto necessario per la rimozione forzata degli stessi rifiuti. « L'emergenza rifiuti in Sicilia – ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci -  durerà ancora un anno, fino a quando non saranno realizzate le nuove discariche e nuovi impianti. Dobbiamo correre contro il tempo. Non possiamo affrontare una gestione ordinaria. Molto è determinato dal basso tasso di raccolta differenziata, gli impianti sono pochi e non riescono a smaltire i rifiuti indifferenziati. Purtroppo dal ministero dell'Ambiemte non abbiamo avuto grande disponibilità. Il commissariamento dato due mesi fa non ci dà grandi poteri speciali.  Stiamo lavorando alla bonifica delle discariche pericolose, in  Sicilia ce ne sono 510, non sappiamo quante di queste siano effettivamente pericolose lungo le falde acquifere perché alcune sono dormienti, per questo abbiamo stipulato una convenzione con la struttura del dissesto idrogeologico e con l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per potere affrontare l'emergenza bonifiche dato che non disponiamo del personale sufficiente».  Anche nella capitale il problema ha di nuovo raggiunto picchi preoccupanti, si anche registrato il rifiuto della Germania di prendersi 700 tonnellate di rifiuti indifferenziati.

Queste emergenze si creano perché in Italia non si realizza un numero sufficiente di impianti credendo che si tratti sempre di un problema del vicino. Credo che Roma e la Sicilia rappresentino l'inizio di una situazione molto difficile che si creerà anche in altri luoghi. Se ogni provincia o regione fosse in grado di smaltire i propri rifiuti con la presenza di idonei impianti, si risolverebbe ogni problema. Invece nel sistema italiano si è costretti a portarli in altre zone del Paese od addirittura all'estero con gli alti costi di trasporto che ricadono poi sulla collettività. 

Andrea Grossi